9 Feb 2017, 17:23 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter
Ai Chiostri di San Domenica una retrospettiva dell’artista reggiano
L’Oro della Terra come metafora di un tesoro interiore, da ricercare nei simboli e nella profondità della materia. I Chiostri di San Domenico (Via Dante Alighieri 11) ospitano, dall’11 febbraio al 5 marzo, una retrospettiva dedicata all’opera astratta di Enrico Magnani, a cura di Massimo Mussini. L’esposizione è realizzata in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, e sarà inaugurata sabato 11 febbraio alle ore 18: si tratta di un rientro a Reggio per Magnani, dopo diversi anni segnati da mostre ospitate in sedi di massimo prestigio, nazionali e internazionali, e importanti premi ricevuti.
I Chiostri di San Domenico ospiteranno 100 opere del periodo astratto di Magnani: pitture, pitto-sculture, sculture ed installazioni che prevedono l’uso di colori all’olio e all’acrilico, di smalti, spray e fusioni, ma anche di sabbia, sassi, argilla, oro, catrame e plastica.
Come spiega, infatti, lo stesso artista, dopo gli esordi figurativi, i soggetti mistico-religiosi e la comparsa di alcune forme simboliche ricorrenti – la sfera, la luna, la croce – la transizione dal figurativo all’astratto è stata pressoché naturale. “Ho semplicemente rimosso il corpo dalla composizione e ciò che è rimasto sono state le geometrie, i colori e i simboli. Simboli archetipici in tutta la loro potenza”.
“Nella personalità artistica di Enrico Magnani – scrive Massimo Mussini – si contrappongono due modelli concettuali: la razionalità scientifica appresa con gli studi di fisica nucleare e l’irrazionalità fantastica dell’arte figurativa contemporanea. Ne è derivata una pittura in cui appaiono prevalenti i segni automatici dell’astrazione informale e materica. Tuttavia, nelle sue opere le pulsioni irrazionali, che guidano la mano dell’artista nella pittura informale, appaiono affiancate dalla volontà di analizzare argomenti complessi, ereditati dalla tradizione mitica occidentale e orientale, per confrontarli e coglierne il comune sottofondo tematico, sulla scia degli studi psicologici di Carl Gustav Jung”.
L’allestimento, progettato dall’architetto Francesco Lenzini, si divide in due sezioni: in primo luogo una visione d’insieme della ricerca dell’artista, attraverso gli studi preparatori ai vari cicli pittorici, in secondo luogo l’allestimento delle opere appartenenti a diverse collezioni (“Neptune”, “Red”, “Work”, “L’Oro della Terra”, “Archetipi”, “I Ching”, “Numerology”, “Ouroboros”) disposte secondo assonanze tematiche o formali. Nella Sala delle Colonne è presentata in anteprima “Supernova”, serie inedita ispirata al “Cosmic Hug Project” che racconta l’espansione dell’universo. Nell’ultima stanza sarà, inoltre, proiettato il film documentario “Mystical Treasures”, davanti e dietro le quinte dell’opera artistica di Enrico Magnani.