27 Nov 2015, 15:32 | Attualità News Politica | Scritto da : webrep

San Prospero in balia di un centinaio di ambulanti abusivi. Tra risse, fughe, polemiche il modo peggiore per festeggiare la solennità. Sulla vicenda l’imbarazzante silenzio del PD
E’ stato uno dei giorni di San Prospero peggiori nella storia della nostra città. Una Reggio in balia di un centinaio di venditori abusivi, arrivati in mattinata dalla Romagna, organizzati con tanto di equipaggiamento standard e protagonisti di atteggiamenti offensivi, se non addirittura violenti. Il tutto nell’indifferenza delle istituzioni che hanno evidentemente sottovalutato il fenomeno visto che a presidiare le zone più calde (Corso Garibaldi, Via Roma, via Emilia) c’erano solo una decina di volenterosi, ma impotenti, agenti di polizia municipale. Chi c’era racconta di scende degne del far west.
DALLA FESTA AL RING
“E’ veramente assurdo che una festa si trasformi in un ring dove chi sa benissimo di essere contro la legge, pretende di esercitare in maniera abusiva la vendita di capi per la maggior parte di dubbia provenienza o falsi”, attacca la Lega Nord per bocca del coordinatore dei Giovani Padani, Matteo Melato. “In serata polizia municipale, carabinieri, guardia di finanza erano impiegati per fronteggiare un esercito di abusivi che correvano in mezzo alla gente con grandi sacchi per scappare dai controlli, rischiando di far cadere gli anziani che passeggiavano o i bambini intenti a godersi la giornata – prosegue Melato – Al mattino, invece, la polizia municipale ha dovuto fronteggiare questo esercito con pochi uomini e con mezzi non all’altezza per garantire la sicurezza della gente e la propria incolumità dato che questi extracomunitari sono arrivati ad alzare le mani causando anche dei feriti e per questo il comune deve fare il mea culpa e, a loro, va tutta la nostra solidarietà”. Melato fa notare un aspetto particolare: “Il grande flusso migratorio è strettamente correlato alla presenza di abusivi, infatti non si era mai vista una presenza così massiccia di queste persone e il Comune questo doveva prevederlo con l’impiego di più uomini a presidiare il centro storico con mezzi più idonei. “e scellerate politiche di accoglienza del PD reggiano hanno moltiplicato la presenza di questi abusivi che devono mettere in atto questi atti illeciti per guadagnare qualche soldo”.
IL SILENZIO DEL PARTITO DEMOCRATICO
PD reggiano che sulla vicenda, al momento di andare in stampa, fa calare un incredibile e imbarazzante silenzio preferendo occuparsi di altre cose. Eppure quelli maggiormente colpiti da questi atti sono stati i commercianti reggiani per il disagio che hanno dovuto sopportare per l’intera giornata. Per mantenere in piedi i loro negozi o bancarelle devono combattere tutti i giorni con la burocrazia e pagare tasse esagerate invece agli abusivi basta mettere un lenzuolo per terra e la loro merce contraffatta.
CNA ALL’ATTACCO
Anche la CNA, storicamente vicina all’Amministrazione comunale e al PD, esprime sconcerto per l’accaduro. “Condividiamo la preoccupazione dei commercianti per quanto accaduto con gli ambulanti abusivi. Non avevamo mai assistito ad un arrivo così massiccio e organizzato”. Sono le parole di Dino Spallanzani, presidente provinciale CNA Commercio, che aggiunge: “Dei testimoni parlano addirittura di persone scaricate dai veicoli e indirizzati ad occupare luoghi specifici della città, invadendo intere zone del centro storico”. “Come Associazione – continua la Presidente CNA Area Centro Annarella Ferretti – eravamo presenti con diverse iniziative tra via Roma e Via Emilia San Pietro e abbiamo vigilato e segnalato prontamente alle forze dell’ordine la presenza di abusivi. A differenza delle altre volte però, la quantità di ambulanti era tale che il massiccio dispiegamento di agenti della polizia municipale non è bastato a contrastare la loro presenza”. “Dobbiamo prendere coscienza – sottolinea la presidente Ferretti – che si tratta di un fenomeno che danneggia tutti, non solo i commercianti ma anche i consumatori che spesso acquistano prodotti a prezzi ridotti a discapito della qualità e della sicurezza. Il rischio che dietro questa merce venduta illegalmente si nasconda la criminalità organizzata e fenomeni di racket è sempre più concreto”.