27 Ott 2017, 19:00 | Attualità News | Scritto da : Reporter

Continua la “class action” dei camionisti reggiani contro il cartello dei veicoli pesanti
Continua con una consapevolezza in più il lavoro della società “Ali” e degli avvocati dello studio “Scoccini” di Roma, che hanno preso in carico la “class action promossa da Cna Fita Reggio Emilia e dagli autotrasportatori reggiani contro il cartello di costruttori di camion. La Commissione europea ha annunciato di aver comminato al produttore di veicoli pesanti Scania, marchio del Gruppo Volkswagen, una multa di 880 milioni di euro per avere partecipato con altre cinque aziende (Man, Daf, Daimler, Iveco e Volvo/Renault) in un cartello sui prezzi di vendita dei camion per 14 anni, tra il 1997 e il 2011. Questa cifra si somma alla più alta multa mai comminata dalla Commissione per casi di cartello, di 2,93 miliardi di euro, per un totale da record pari a 3,8 miliardi di euro.
Al pari di quanto stanno facendo altre associazioni di categoria nel resto d’Europa, come ad esempio la spagnola Fenasdimer, l’inglese Road Haulage Association, la tedesca Bundesverband Güterkraftverkehr Logistik und Entsorgung, la svedese Sveriges Åkeriföretag, l’olandese Tln, Cna Fita ha promosso l’aggregazione delle domande risarcitorie delle piccole e medie imprese nei confronti delle responsabili dei comportamenti anticoncorrenziali.
Nei prossimi giorni, sarà notificato l’atto di citazione delle imprese partecipanti all’azione pilota per ottenere il risarcimento dei danni. Centootto domande per un totale di 1.153 veicoli nella sola provincia reggiana, ai primi posti in Italia per numero di domande presentate.
Gli effetti dell’intesa non si esauriscono nel solo danno da sovrapprezzo. Il ritardo nella produzione e commercializzazione dei veicoli con le più avanzate tecnologie di emissione ha imposto alle imprese di autotrasporto l’acquisto di veicoli con tecnologie obsolete, privandole di almeno tre forme di benefici e risparmi generati dalle nuove tecnologie: rimborsi delle accise sul carburante; rimborsi dei pedaggi autostradali; minori consumi di carburante. Oltre, alla svalutazione dei veicoli con una classe ambientale obsoleta.
“Siamo orgogliosi di essere stati come Cna Fita Reggio Emilia capofila – dichiara il presidente della Fita reggiana Sante Zambelli – della richiesta, ripresa dai parlamentari reggiani e frutto di un’interrogazione in Parlamento, di reinvestire parte della sanzione in servizi per l’autotrasporto lungo le strade d’Italia. Un atto così irresponsabile e nocivo da parte delle case costruttrici, protratto per ben 14 anni, merita una punizione esemplare. Tanto più che è avvenuto in anni molto difficili per l’economia mondiale, particolarmente duri per il settore dei trasporti, durante i quali ogni spesa ingiustificata poteva davvero fare la differenza per le aziende. Attendiamo fiduciosi i primi risarcimenti”.