Ultimo aggiornamento : 13 Mar 2025, 15:08

Ramin Bahrami, “le mani di Bach” all’Asioli

18 Mar 2016, 15:50 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Ramin Bahrami, “le mani di Bach” all’Asioli

Il grande pianista iraniano in concerto a Correggio con Massimo Mercelli

 

Domenica 20 marzo (ore 21) al Teatro Asioli di Correggio, è in programma il concerto di Massimo Mercelli (flauto) e Ramin Bahrami (pianoforte). “Bach Sanssouci”, questo il titolo del concerto, è un programma di musiche del tempo di Federico II di Prussia, dedicatario dell’ “Offerta musicale”. Saranno eseguite musiche di Johann Sebastian Bach (sonate BWV 1030 e 1038, Fuga in Epidiapente e Ricercar a 6 dall’Offerta Musicale), di Carl Philipp Emanuel Bach (sonate in Re minore e in Do minore) e “Yamamoto Perpetuo” di Michael Nyman, nuovo brano appositamente composto e dedicato al duo. Ramin Bahrami – pianista di origini iraniane, allievo di Piero Rattalino – è considerato uno tra i più importanti interpreti viventi di Bach a livello internazionale. Massimo Mercelli – flautista prodigio, prima di distinguersi quale musicista pluripremiato – vanta collaborazioni di grande prestigio con direttori d’orchestra in tutto il mondo; a diciannove anni diviene primo flauto al Teatro La Fenice di Venezia per poi suonare nelle maggiori sedi concertistiche del mondo, dalla Carnegie Hall di New York, all’Herkulessaal e Gasteig di Monaco, al Teatro Colón di Buenos Aires, fino al St Martin-in-the-Fields di Londra, e alle Filarmoniche di San Pietroburgo e di Varsavia. Ha collaborato con artisti quali Krzysztof Penderecki, Philip Glass, Michael Nyman, Ennio Morricone, Luis Bacalov, Albrecht Mayer e con orchestre come i Moscow Soloists, i Wiener Symphoniker, i Solisti della Scala, la Prague Philharmonia, i Salzburg Soloists tra gli altri. Bahrami, dopo l’esecuzione dei Concerti di Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, è stato definito dalla critica tedesca «un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale». La ricerca interpretativa del pianista iraniano penetra quella monumentale produzione tasti eristica con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi all’universo musicale del sommo compositore e saltandone il senso di universalità. “Ramin Bahrami– aggiunge il suo maestro Rattalino – scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliarvi. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che continui a essere com’è”. Biglietti: euro 20/17, 50/15.