3 Giu 2020, 10:35 | Animali Volontariato & Beneficienza | Scritto da : Reporter
La pandemia e il lockdown hanno reso più difficile il reperimento del cibo per gli splendidi animali accuditi con amore da Massimo ed Eugenia
La stagione più bella, quella dei prati in fiore di una natura al risveglio, bambini, scolaresche famiglie. Tanti passi nella natura e tanti sentieri in compagnia degli asini. Un progetto di educazione ambientale e di turismo lento che ha portato la nostra città a essere unica e inimitabile “Città asinabile”. Passeggiate nel centro storico per le famiglie di turisti che possono scoprire con gioia e divertimento per i bambini le nostre piazze e bellezze, la presenza la mercato contadino di piazza Fontanesi al sabato mattina, un essere in mezzo alla gente che ha fatto di questa originale proposta un caso unico e spesso imitato a livello nazionale.
L’Asineria “Asini di Reggio Emilia” è una eccellenza del territorio e tutti oramai conoscono i simpatici amici dalle orecchie lunghe instancabili protagonisti di tante iniziative.
C’è riuscito solo il Covid 19 a fermare gli asini da quel fatidico 23 febbraio quando la truppa stava per partire per la lunga trasferta in provincia di Treviso per attività nelle scuole e la grande fiera dell’agricoltura nella marca.
Da quel giorno, asini fermi ai box, riposo e fieno e nessun contatto con quelle mani e sorrisi di bimbi sempre entusiasti di fronte a questi animali sempre pronti a interagire ad accarezzare e farsi coccolare
Il momento più bello, le tanto attese gite scolastiche con scuole dell’infanzia e scuole elementari è svanito in un attimo. Così come si è fermato tutto il settore dei servizi ai turisti che richiedono da ogni parte d’Italia un viaggio a piedi con gli asini di più giorni, pernottamenti negli agriturismi o in estate in tenda per i più avventurosi.
Tutte attività sospese e soprattutto nessuna possibilità di avere introiti nel periodo più importante dell’anno. Una crisi di attività che ha messo in ginocchio l’asineria che nonostante tutto si è dovuta rimboccare le maniche per provvedere al benessere degli animali.
Il loro nutrimento, la loro gestione generale (maniscalco, veterinario ecc.) è sostenuta dalle entrate dell’attività.
Eugenia e Massimo i proprietari degli animali, guide ambientali molto conosciute in città proprio per le numerose attività gestite, hanno lanciato un appello dal titolo ironico: “Abbiamo poche balle”.
Nel giro di poche settimane si è messa in moto la macchina della solidarietà reggiana e non solo; piccole donazioni sono arrivate da ogni parte d’Italia, letterine dei bambini, disegni e regali per gli asini più amati.
Le attività dell’asineria sono ferme, ma il telefono della segreteria non ha mai smesso di squillare.
Numerose le aziende agricole reggiane che hanno donato numerose rotoballe di fieno e tantissime le famiglie che si sono informate per offrire un aiuto tangibile.
Dopo due mesi, dall’inizio dell’emergenza, si è creata una forte catena solidale che sta facendo accendere la scintilla della ripartenza a Massimo ed Eugenia, come sempre a piccoli passi per tornare nuovamente ad animare il centro storico e il Parco del Mauriziano in attesa delle disposizioni future che potranno dare definitivamente il via libera alle tanto attese attività.
Se le attività all’aria aperta di più giorni non saranno possibili per gruppi, l’attività dell’asineria sarà ferma per altro tempo, un tempo in cui i venti asini staranno ancora in “parcheggio” a gustarsi il fieno che non è mai abbastanza, ancora oggi l’asineria cerca aiuto nel recupero dell’alimento principale degli asini.
Chi vuole offrire una rotoballa può contattare l’asineria al 335 1215217. Chi non ne dispone ma vuole contribuire con una somma in denaro per l’acquisto può fare una donazione verso il conto corrente intestato ad ARIA APERTA di Montanari Massimo & Dallaglio Eugenia S.C.N
IBAN IT95F0306912831100000001574