19 Feb 2017, 15:00 | Attualità News Politica | Scritto da : Reporter
Non solo il PD di Renzi e Bersani. Tanti i partiti alle prese con dissidi e divisioni interne
Renzi e Bersani. Raggi e Di Maio. Bossi e Salvini. E’ stato un San Valentino ben poco amorevole quello appena vissuto dai partiti italiani. In pole position nel “litigodromo” di Montecitorio ci sono naturalmente loro, i Democratici ormai sull’orlo di una crisi di nervi che, probabilmente, nel fine settimana potrebbe addirittura condurre ad una clamorosa scissione. Una resa dei conti. O, se preferite, una “crisi al buio” i cui tempi e modi sono dettati dall’ex premier con il dente ancora avvelenato nei confronti del fuoco “amico” interno: ai nemici giurati come Letta, Bersani e D’Alema, si sono poi via via aggiunti anche gli “ex alleati” come Franceschini, Orlando. E, secondo alcuni, ci sarebbe anche Graziano Delrio tra quelli pronti al “salto della quaglia”, specialità che oltretutto gli riesce abbastanza bene come i cittadini reggiani ben sanno.
LE BEGHE DELLA LEGA
Ma, a proposito di Reggio, non passa certo inosservata l’azione “epuratrice” portata avanti in queste ultime settimane dal segretario Gianluca Vinci. Prima la spedizione di mail punitive ad alcuni storici attivisti del Carroccio come lo scandianese Fabio Ferrari o il castellese Giovanni Canovi. Poi la vera e propria scomunica, figlia di un dualismo che travalica i confini reggiani per disperdersi nell’impero leghista fino alle più alte sfere dove resta irrisolto il duello tra l’anima fondante di Umberto Bossi e il rampantismo “progressista” di Matteo Salvini.
DESTRE IN MOVIMENTO
Nel frattempo anche il centro destra riaffila le armi in vista delle elezioni forse non più così lontane come si poteva pensare. Con Silvio Berlusconi ancora in “freezer” aspettando le decisioni dei giudici europei, sono Alfano e Giorgia Meloni a tessere le fila dell’area. La mancanza di un leader di spessore, il tramonto ormai definitivo di Fini e Casini, rende però necessaria una seria riflessione e autocritica. Difficile che personaggi come Brunetta, Verdini e Parisi abbiano lo spessore necessario per un colpo di reni. Alla fine, sono ancora tutti lì: in attesa dell’ennesimo ritorno del Cavaliere sulla scena.