24 Feb 2017, 17:00 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter
Arriva sul grande schermo “HIDE”, thriller esistenziale girato nella nostra città
Si intitola “Hide”, gli autori lo definiscono un thriller esistenziale ed è il primo film interamente made in Reggio a sbarcare sul grande schermo, quello della sala principale dell’Uci Cinemas ai Petali dove sarà proiettato dal 24 febbraio fino al primo marzo. Prodotto dalla Gandalf Movie, casa indipendente nata nel 2006 da un gruppo di cineamatori reggiani, “Hide” vede affiancarsi nella regia a Gian Luca Carretti l’istrionico Stefano Raspini. Performer, poeta vincitore di numerosi poetry slam in mezza Italia e a sua volta autore di due film in super8, Raspini è anche attore nel film, in un cast che annovera Silvia Piccinini – già componente della compagnia reggiana che porta in scena il format newyorkese “Monologhi della vagina” – un interprete teatrale di lunga esperienza come Antonio Grieco e Martina Forioso, ballerina della compagnia di danza Aterballetto che di “Hide” è la protagonista “con una prova di maturità recitativa davvero notevole”. Con loro, tanti altri attori dilettanti reggiani, in gran parte provenienti dalla compagnia teatrale San Prospero, tra cui Stefano Papa, che è anche autore delle musiche: “La colonna sonora, completamente originale e cucita addosso al film, sarà a sua volta uno degli attori di “Hide”, oltre ai 14 del cast”, ha detto Carretti, mentre Papa ha sottolineato “l’impegno tecnico maggiore che, anche dal punto di vista musicale, il debutto sul grandissimo schermo ha richiesto per adeguarsi agli standard elevati di surround di Uci Cinemas”. La realizzazione di “Hide” – “un thriller esistenziale dalla trama contorta e dal finale inatteso”, come lo definiscono i due autori – ha comportato due anni di lavoro, ma è stato quasi uno scherzo rispetto all’impegno richiesto per poter sbarcare sui maxischermi dell’Uci Cinemas di Reggio Emilia, dove il direttore Fabio Fontana ha deciso di avviare proprio con “Hide” un interessante progetto di apertura della multisala alle produzioni local. “Per settimane abbiamo lavorato in uno studio di riversaggio aBologna per trasformare la pellicola nel formato dcp, digital cinema package, indispensabile per il grande schermo: è stata una corsa contro il tempo, ma ce l’abbiamo fatta”, hanno spiegato Carrett i e Raspini. Nel film le immagini del teatro Valli, di piazza san prospero e vicolo Trivelli, ma anche della nostra pedecollina, di Marola e Votigno per finire con un misterioso monastero in Asia.