14 Ott 2016, 16:07 | Attualità News Sport | Scritto da : Reporter
Sbagli, polemiche e insulti: se la cultura del “terzo tempo” va a farsi benedire…
Per dirla con linguaggio rugbistico, la società Rugby Reggio ha fatto un brutto “in avanti”. La pretesa di poter gestire lo stadio Mirabello con una inedita (e bizzarra) joint venture sportivo-musicale insieme alla Medials di Roberto Meglioli, è stata bocciata. Non dalla politica, fin troppo benevola e comprensiva con i “diavoli rossoneri” e l’ex assessore comunale di Cavriago, ma dalla giustizia. O almeno quella di primo grado. Il Tar si è infatti espresso a favore della Reggiana calcio femminile, tutelata in questa occasione dalla Fondazione dello sport di Reggio Emilia che, giustamente, ora canta vittoria. Il giudice ha infatti bocciato nel merito il ricorso contro la Fondazione per lo sport a proposito dell’appalto per la gestione del Mirabello, dopo che aveva già respinto la richiesta di sospensiva del Bando circa un mese fa.
La Fondazione si è vista riconoscere la legittimità del proprio operato, che ha limitato per la stagione sportiva in corso – citiamo testualmente in corsivo dalla sentenza – “l’utilizzo dell’impianto, escludendo il gioco del rugby e del football americano e riservando al gioco del calcio femminile lo stadio per la maggior parte del tempo e gratuitamente”, in virtù di una “ponderata valutazione dei contrapposti interessi che vedono in campo le associazioni calcistiche femminili e quelle maschili”. Infondati per tre volte sono stati definiti i motivi e le censure proposte dai legali di Rugby Reggio ASD nel ricorso, mentre “lo stretto rapporto tra i disposti lavori di manutenzione straordinaria del terreno di gioco e la disciplina dell’uso specifico dello stesso è messo ben in evidenza nella delibera dell’aprile 2016 impugnata dalla ricorrente”. A parere del TAR, poi, la legittimità dell’operato della Fondazione ha fondamento anche “nell’esigenza di impedire un uso del campo che possa compromettere la sua integrità all’indomani di un esborso economico reso necessario da lavori di rispristino del manto erboso”. “È una grande soddisfazione veder confermata da questa sentenza l’azione imparziale e il buon operato della Fondazione, che fa giustizia una volta delle calunnie e dei molti travisamenti dei fatti con cui da più parti si è cercato di delegittimarne l’operato, proprio all’indomani di un risultato gestionale straordinario – commenta la presidente Milena Bertolini – Speriamo che ciò ponga anche fine ad un meschino risentimento verso il calcio femminile, che ha visto troppi settori del mondo sportivo prigionieri di quei pregiudizi che il progetto a favore dello sport femminile ha invece denunciato con forza”.