24 Giu 2018, 8:00 | Storia | Scritto da : Giacomo Galli
Sotto gli intonaci, grattando i muri, riemergono le tracce di un antico passato
Le antiche chiese medievali di Reggio sono da rintracciare tra i muri più nascosti, nelle pareti scrostate dagli intonaci oppure nelle borgate meno frequentate. In passato quando si voleva rifare un edificio spesso se ne riutilizzavo le vecchie pareti distruggendo solo le parti più malconce e “riciclando” tutto ciò che si poteva, pietre e mattoni inclusi. La facciata del Duomo ne è un bell’esempio. La parte inferiore presenta un incompleto rivestimento “fagocitante” la base medievale dell’edificio che, però, superiormente mostra ancora la sua fase costruttiva romanica. Addirittura alcuni decenni fa erano visibili in posto parte degli affreschi medievali, ora conservati in museo diocesano, che dovevano ravvivare le murature della facciata con molti colori. Diverse chiese emiliane, infatti, nel medioevo potevano essere riccamente decorate di affreschi sia all’interno che all’esterno della loro scatola muraria. Percorrendo il vicolo del broletto si vede poi in alto il fianco medievale del duomo, ritmato da archetti pensili in cotto. Il vicino Battistero, chiesa di San Giovanni Battista, mostra timidamente l’ingresso su piazza Prampolini, essendo stato inglobato nel palazzo vescovile. La Chiesa di san Domenico ha una facciata che mostra ben visibili i segni delle modifiche subite, senza cancellare del tutto le tracce del passato medievale. Anche qui si può ben notare di come essa sia stata ampliata, sopraelevata e modificata per almeno tre volte. Percorrendo l’adiacente via Gabbi si può notare parte della fiancata più antica e bassa della chiesa, con un grazioso decoro quattrocentesco in cotto di archetti intrecciati e fregio decorato. Il piccolo campanile e il fianco medievale di San Giacomo sono invece visibili da via Dante Alighieri, inglobati nell’ampliamento successivo. Anche il fianco della chiesa di San Francesco mostra elementi tipici dell’arte gotica, come ad esempio l’alta monofora a sesto acuto ora tamponata. In Santo Stefano le antiche colonne medievali in cotto con capitelli sono state ritrovate durante i restauri del 1953, letteralmente “scrostando” i pilastri della navata centrale. Durante i lavori è stato rinvenuto un prezioso capitello figurato in arenaria, pregevole testimonianza dell’arte romanica a Reggio.