22 Dic 2017, 8:46 | Attualità News | Scritto da : Alice Ravazzini

Non spegne l’eco delle polemiche in merito all’alluvione che ha colpito la frazione di Lentigione a Brescello. Sulle pagine di questo giornale abbiamo, unici nel panorama mediatico reggiano, richiamato alle loro responsabilità il presidente della Provincia Gianmaria Manghi e della Regione Stefano Bonaccini. Ora, grazie a Miles Barbieri, veniamo a sapere di un ulteriore punto dolente della vicenda, in particolare del post evento.
“Fortunatamente – dice l’ex consigliere comunale reggiano, da anni impegnato nel sociale – il peggio sembra alle spalle ma diversi amici di Lentigione e volontari della Protezione Civile, molto contrariati, mi hanno segnalato che un’ordinanza della Commissione Straordinaria per l’emergenza, reperibile sul sito del Comune di Brescello, ha disposto che tutto il materiale donato che risulterà in esubero (ossia buona parte di quello raccolto) dovrà essere consegnato alla Caritas diocesana”.
“Nulla contro la Caritas – precisa Barbieri – ma perché solo a loro e non anche ad altre associazioni no-profit operanti nei territori interessati? Non è una scelta un po’ troppo discrezionale? Peraltro, penso che la Caritas da tempo non ritiri nemmeno più indumenti e scarpe. Trattandosi, poi, di vestiario nuovo ancora confezionato, di indumenti in ottimo stato e di alimenti a lunga scadenza – che, peraltro, i volontari stanno diligentemente controllando e catalogando -, se proprio non si possono tenere in magazzini per fare fronte ad eventuali future necessità, non sarebbe meglio venderli in mercatini solidali o tramite Internet e destinare il ricavato alle popolazioni colpite? In questo modo, da un lato, si rispetterebbe la volontà di chi con la proprie donazioni ha voluto sostentare coloro che hanno dovuto evacuare le proprie abitazioni, anziché destinarle a chissà chi; dall’altro lato, le somme sarebbero impiegate proprio nel territorio martoriato, magari per consentire ai residenti di fare fronte, almeno in parte, alle ingenti spese che dovranno sostenere per rimediare ai danni materiali e ai disagi subiti, o per realizzare opere che possano contribuire a diminuire il rischio di una nuova alluvione. Non posso che associarmi, quindi, agli appelli dei residenti e dei volontari che auspicano una revisione di questa infelice quanto arbitraria ordinanza della Commissione Straordinaria e, nel frattempo – conclude Barbieri – esprimo la massima solidarietà agli sfollati e un sincero ringraziamento a tutti gli operatori della Protezione Civile”.