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ANGELI e DEMONI alla Corte Ospitale

22 Gen 2016, 16:07 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : webrep

ANGELI e DEMONI alla Corte Ospitale

In scena a Rubiera studenti, detenuti e attori professionisti

Debutta il 23 gennaio, con replica il 24 gennaio, nella stagione del Teatro Herberia di Rubiera lo spettacolo “Angeli e Demoni”, un’analisi sulla Gerusalemme Liberata che vede in scena detenuti delle carceri di Modena e Castelfranco Emilia, giovani allievi e attori del Teatro dei Venti. Il progetto si compie con un’ultima residenza presso la Corte Ospitale di Rubiera, un ritiro teatrale, una forma di reclusione artistica che suggerisce e ribalta quella carceraria. Nel corso delle diverse tappe, 15 detenuti e internati, 15 tra studenti e corsisti, 7 attori della compagnia, hanno formato una Comunità artistica provvisoria, ma fortemente coesa, un ponte tra Carcere e Città. Lo spettacolo rappresenta un ennesimo passo in avanti lungo quella strada che cerca di rendere il teatro in carcere funzionale al teatro stesso; inoltre, attraverso il percorso di prove in residenza, si è offerta ai detenuti la possibilità concreta di permanenza prolungata fuori dalle mura carcerarie per un motivo puramente artistico, un progetto che mira a concentrare energie e risorse in una creazione straordinaria. “Angeli e Demoni” per noi è un’ulteriore occasione di incontro tra il Carcere e la Città – dice il regista Stefano Tè. Quando è possibile, cerchiamo di aprire i nostri laboratori di Teatro in Carcere anche alla cittadinanza, e di fare entrare il pubblico all’interno delle strutture carcerarie. Dopo una serie di residenze che hanno creato una comunità artistica provvisoria ma molto motivata, arriviamo adesso al debutto. Per “Angeli e Demoni” lavorano insieme detenuti, adolescenti dei nostri corsi di teatro e gli attori della nostra compagnia. L’obiettivo è creare un racconto sul contemporaneo mettendo a confronto parti diverse del corpo sociale che solitamente non hanno voce o non interagiscono. Indaghiamo la resistenza, la disperazione della resistenza, in particolare quella delle donne. Donne guerriere, presenti già nel poema del Tasso, e che noi identifichiamo con le combattenti curde che si oppongono all’Isis, in un racconto che però non ha niente del didascalico. Il progetto sulla Gerusalemme Liberata è stato promosso dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna e ci ha consentito di frequentare un testo che porta in sé l’eco della guerra e di scontri tra civiltà, un testo che parla anche del nostro presente.