12 Feb 2016, 15:44 | Attualità News Politica | Scritto da : webrep
Contro le intimidazioni la politica si divide
Solidarietà a chi governa, silenzio per gli oppositori
Se fossimo in Corea del Nord o in Cina, o nella Russia degli anni Settanta, non ci sarebbe nulla di strano. Ma ci troviamo nella socialdemocratica Reggio Emilia, in piena transizione socio-politica dalla fase di pax sociale post-bellica garantita dal Partito all’incognita di un futuro con il baricentro sempre più spostato a destra. E allora ci si stupisce ancora dinanzi ai comportamento strumentali dei politici di fronte ai problemi. L’ultimo esempio, di gran moda, sono le alzate di scudi contro le presunte intimidazioni di esponenti della malavita nei confronti dei politici, in particolare del sindaco Luca Vecchi. Tutti schierati a difesa delle istituzioni, di Luca, a prescindere con comunicati stampa, prese di posizione, sit in, e il solito rituale stantio della solidarietà organizzata. Peccato che dalle stesse bocche (e cervelli) non si sia sollevata neppure una parola di conforto nei confronti del consigliere regionale della Lega Nord, il reggiano Gabriele Delmonte, finito al centro di minacce ben più esplicite e consistenti da parte della N’drangheta. Nessuna parola dalle Istituzioni, men che meno dal Pd e da Sel, paladini dell’antimafia. Solo la Lega Nord fa quadrato, con il suo Segretario nazionale per l’Emilia e il capogruppo regionale, per esprimere la sua solidarietà al consigliere minacciato sulla pagina Facebook. “Le minacce di morte ricevute da Gabriele Delmonte (consigliere regionale della Ln) – si legge in una note del Carroccio – ottengono la condanna unanime di tutto il partito. In quanto, a seguito della pubblicazione sulla pagina Facebook del consigliere, di un video in cui parlava un indagato nel processo Aemilia, sono seguite numerose minacce su tutti i mezzi di comunicazione, da parte dell’interessato. Che lo ha definito ‘maiale’ e insultato pesantemente, spiegando che fine fanno in meridione gli animali in questione”. All’unisono, il Segretario nazionale dell’Emilia, Gianluca Vinci, ed il capogruppo regionale della Lega, Alan Fabbri, esprimono la loro solidarietà per il consigliere Delmonte: “Si tratta dell’ennesimo fatto grave – spiegano – accaduto a Reggio Emilia, in poche settimane. Da ricollegarsi agli altri fatti, a partire dalla lettera al sindaco Vecchi e dalla sua casa, acquistata da una ditta calabrese, che vedeva come titolare un personaggio coinvolto nel processo Aemilia”. Le minacce ricevute da Delmonte non hanno fiaccato la volontà di giustizia leghista, anzi. Così, mentre Fabbri annuncia che: “andremo avanti a testa bassa, con maggiore decisione, contro le infiltrazioni mafiose”, Vinci ricorda che: “dal 1999, la Ln denuncia ormai quotidianamente il problema delle infiltrazioni mafiose n’dranghetiste sul territorio e, dopo anni, anche la popolazione sta percependo questa presenza. Esprimiamo la nostra personale solidarietà e quella di tutta la Lega Emilia a Gabriele Delmonte – continuano Vinci e Fabbri – per le minacce ricevute e lo stesso dicasi per la segretaria leghista di Brescello, Catia Silva, la quale da anni riceve intimidazioni di stampo mafioso. Qualcosa deve cambiare ed è ora che il resto della politica si svegli!”.