6 Lug 2018, 9:16 | Animali | Scritto da : Alice Ravazzini
Tante le campagne promosse contro la vigliacca e barbarica “abitudine” di molti italiani
Da anni le associazioni animaliste con l’inizio della stagione estiva sono impegnate nel lanciare campagne a prevenzione dell’abbandono.
Si è partiti dall’abbandono dei cani, poi si è affiancato quello dei gatti per passare a quello di ogni specie di animale d’affezione.
Contemporaneamente, si sono cercate sempre nuove strategie per giungere, direttamente o indirettamente, al cuore e alla mente dei potenziali abbandonatori. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una diminuzione degli ingressi nei canili, controbilanciati però da un mutamento del fenomeno che si caratterizza, oggi, per gli abbandoni anche di animali d’affezione appartenenti a specie diverse da quella canina e felina.
Dunque, seppur ci siano stati indubbi progressi rispetto al passato, il fenomeno continua ad essere un problema e il lavoro di sensibilizzazione deve continuare attraverso campagne e appelli che smuovano le coscienze non solo dei potenziali abbandonatori, ma anche di chi ne è un possibile testimone.
L’Italia è un Paese che ama gli animali domestici: secondo le stime sono almeno 60 milioni i pet membri effettivi delle famiglie italiane, con circa 7 milioni di cani, 7,5 milioni i gatti, oltre a altri piccoli mammiferi (1,8 milioni), pesci (quasi 30 milioni) uccelli (circa 13 milioni) e rettili (1,3 milioni). Eppure, si stima che ogni anno in Italia vengano abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani, più dell’80% dei quali rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti. Il 25-30% degli abbandoni si registrano nel periodo estivo, ma oltre il 30% dei cani viene abbandonato subito dopo l’apertura della stagione venatoria, perché il cane non è bravo a cacciare. L’animale abbandonato dai suoi padroni è spaventato, diventa molto facilmente vittima di incidenti, rischia di morire di stenti o a causa di maltrattamenti, oppure è costretto a trascorrere tutta la vita nei canili. Oltre a essere un reato, l’abbandono porta a un dispendio di denaro pubblico che ricade sull’intera collettività.
Fermiamo questa barbarie. Subito.