25 Nov 2016, 16:19 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Un ricco cartellone di appuntamenti con i protagonisti della prosa italiana
Prende il via nel fine settimana del 25-26-27 novembre la stagione 2016-2017 del Teatro del Fiume di Boretto. Si comincia in una location particolare, i Magazzini del Genio di viale Umberto I, con uno spettacolo particolare, quello della compagnia bolognese Teatro delle Ariette. Uno spettacolo “da gustare” in tutti i sensi visto che a fine rappresentazione si mangerà insieme agli artisti. Nei prossimi appuntamenti saranno di scena i grandi nomi del teatro italiano da Giulio Scarpati a Enzo Iacchetti, da Giobbe Covatta a Valeria Solarino.
1. TEATRO DA MANGIARE (25-26-27/11)
Sì, al “Teatro da mangiare” si mangia davvero, si mangiano le cose che facciamo da ventuno anni, da quando è cominciata la nostra vita di contadini/attori, dicono Paola Berselli e Stefano Pasquini della compagnia “Teatro delle Ariette”.
Attorno al grande tavolo dove ci ritroviamo, attori e spettatori, a condividere il tempo di un pranzo o di una cena, succede qualcosa che non siamo in grado di spiegare. Si compie un rito così profondamente umano da catapultarci nel cuore del nostro presente, nell’attimo assoluto del “qui e ora”, senza mediazione, nell’evidente e disarmante verità delle nostre vite.
2.BEACH BAR BROADWAY (3/12)
Concerto spettacolo a cura di “Associazione Vecchio Borgo” per la regia di Fabio Federici Canova e Chiara Marieschi e le coreografie di Manuela Amadasi. “Ricordi di un’estate in un bar anomalo, il Beach Bar Broadway, dove si aggirano personaggi a prima vista strani, ma già visti…Due baristi fuori dal comune e i loro clienti ci faranno viaggiare tra i più che hanno fatto la storia del musical. Tacchi, parrucche, lustrini e costumi di ogni sorta per uno spettacolo dal ritmo travolgente, con le più belle canzoni che hanno fatto epoca!”. Grandi successi.
3. ANGELICAMENTE ANARCHICI (23/01/2017)
Michele Riondino dà voce a Don Andrea Gallo e racconta il suo quinto Vangelo: quello secondo Fabrizio De André: “I miei vangeli sono cinque: Matteo, Marco, Luca, Giovanni e Fabrizio… É la mia Buona Novella laica. Scandalizza i benpensanti, ma è l’eco delle parole dell’uomo di Nazareth che, ne sono certo, affascinò il mio amico Fabrizio”. Quella tra Don Gallo e De André è stata un’amicizia intima e fortissima; ad unire profondamente il poeta e il sacerdote anarchico sono stati il desiderio di giustizia, la cultura libertaria e soprattutto la concezione della vita come cammino e incontro, prescindendo da qualsiasi pregiudizio.
4. MATTI DA SLEGARE (14/02/2017)
A raccontare la vicenda dei “matti” Giovanni e Elia sono Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti (interpreti) e Gioele Dix (regista). Le loro caratteristiche artistiche garantiscono un approccio a un tema rilevante e delicato come quello della malattia mentale che è fresco, ironico, addirittura spassoso e divertente.
Nessun tentativo di patetismo, né alcuna traccia di retorica in questo leggero e al tempo stesso intenso ritratto di vita e amicizia, di passioni e dolori, di fobie e scelte coraggiose.
5. PERCHE NON PARLI? (23/02/2017)
Vincenzo “Cencio” Donati è il garzone di Michelangelo Buonarroti. Distratto e pasticcione, non riesce mai ad esprimersi correttamente per colpa della sua balbuzie. Per questo motivo il sommo scultore fiorentino si rivolge al suo assistente con la famosa frase “Perché non parli, bischero tartaglione!”
Perché non parli è la terza commedia/monologo storica, scritta ed interpretata da Paolo Cevoli con la regia di Daniele Sala.
6. UNA GIORNATA PARTICOLARE (10/03/2017)
A ben guardarla, la sceneggiatura di Scola e Maccari nasconde una commedia perfetta. Unità di tempo, unità di luogo. Fuori il mondo, la Storia, di cui ci arriva l’eco dalla radio. Un grande evento che fa da sfondo a due piccole storie personali, in una giornata che sarà particolare per tutti: per Gabriele, per Antonietta, per la sua famiglia che si reca alla parata, per gli Italiani che festeggiano l’incontro tra Mussolini e Hitler, senza sapere quanto fatale sarà per i destini del Paese.
7.LIRETA (25/03/2017)
“Quando ho conosciuto Lireta Katiaj mi sono innamorato immediatamente della sua storia d’immigrata…” La prima idea, come sempre, è stata quella di una possibile drammaturgia, ma per poter scrivere di Lireta, c’era bisogno di maneggiare la materia a lungo, nel tempo e nel- lo spazio, ragionare a più voci e in diverse forme e allora il pensiero è corso subito a un progetto che unisse l’invenzione teatrale con la realtà dei luoghi, delle facce e delle voci di chi, ieri e oggi, ha scommesso sulla vita attraversando il mare.” (Mario Perrotta).