11 Giu 2017, 17:00 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Bene sul campo, male in società: la Reggiana sospesa tra sogno e incubo
Silenzio stampa. Come l’Italia di Bearzot. E chissà che non porti bene come a Zoff e compagni al Mundial spagnolo del 1982. La settimana più “assurda” della recente storia granata si chiude così, in silenzio, con una laconica nota stampa che annuncia le bocche cucite di squadra e società. Il caos covava da tempo sotto le ceneri, ma è clamorosamente diventato pubblico nel momento meno opportuno: alla vigilia della final four per la promozione in serie B.
Neppure il tempo di festeggiare la sofferta, emozionante e bellissima performance contro il Livorno che a prendere la scena è stato il patron Mike Piazza, supportato dalla moglie Alicia sempre più presente e protagonista in via Mogadiscio.
GLI EPURATI
A farne le spese sono stati alcuni volti molto noti in ambito sportivo locale. A cominciare da Monica Torreggiani, segretaria per più di 30 anni in società, passando per la responsabile della biglietteria Barbara Caramaschi. E’ poi toccato all’addetto stampa Nicola Bonafini prendere l’uscio, poche ore prima che la stessa sorte capitasse al direttore generale Franzone. Un “repulisti” clamoroso e vistoso, fatto in nome dell’efficienza e della dimensione internazionale della società, come fanno sapere i pochi “superstiti” in via Mogadiscio.
PIAZZA PULITA
Insomma, difficile rivedere il patron urlare “Dai, ch’andom!” nei prossimi giorni. La promozione in B in questo senso potrebbe essere un toccasana capace di garantire ossigeno e alimentare ambizioni. Perché è ormai di dominio pubblico che, sotto le epurazioni, si nascondano motivi ben più seri e preoccupanti sotto l’aspetto della gestione economica del club. Spicca in questo senso il silenzio delle istituzioni. Nessuna dichiarazione, infatti, da Sala Tricolore.
TIFOSI CON MIKE
Stupisce che, nell’occasione, i tifosi reggiani, solitamente diffidenti con il “forestiero” di turno, si siano schierati in massa dalla parte della proprietà. Evidentemente la fame di serie B è più forte di tutto, persino dell’evidenza. Battere l’Alessandria e poi conquistare la promozione in finale sarebbe comunque una “buona cosa” per tutto e per tutti. Per Piazza, per i dirigenti rimasti al suo fianco, per i tifosi, per la città.