26 Apr 2017, 14:16 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter
Dal 28 aprile in via Emilia Santo Stefano l’originale mostra di Baldoni, Bormida e Groppi
Gioco di fantasmi e teatro dei tempi. Le opere di Alessandra Baldoni, Giorgio Bormida e Gian Luca Groppi in mostra presso la sede di CSArt e ClubArt a Reggio Emilia (Via Emilia Santo Stefano, 54) in occasione di “Fotografia Europea”.
Realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (Sv), l’esposizione sarà inaugurata venerdì 28 aprile , alle ore 18, alla presenza degli artisti.
“Le opere fotografiche di Alessandra Baldoni, Giorgio Bormida e Gian Luca Groppi – spiegano i curatori Chiara Serri e Paolo Barilli – trovano assonanza nella costruzione della scena, nelle suggestioni letterarie, nelle ampie aperture oniriche. Il fantasma del passato irrompe nel contemporaneo rivelando immagini persistenti, riconducibili alla tradizione culturale e alla memoria sociale”.
Alessandra Baldoni presenta una selezione di opere “Da un atlante del mondo difficile”, serie avviata nel 2015 e non ancora conclusa. Il progetto, che trae il titolo dall’omonima poesia di Adrienne Rich, mette in scena gli incubi e le paure che caratterizzano la società contemporanea. Lasciate da parte le atmosfere fiabesche della precedente produzione, l’artista si concentra ora sul mistero, attraverso narrazioni sospese poco prima del tragico. Amante della letteratura, Baldoni utilizza la fotografia come mezzo per immortalare allestimenti curati nel dettaglio, nei quali l’immagine si solleva gradualmente dalla parola.
Giorgio Bormida, presente in mostra con quattro fotografie della serie “VIXI” (2015), perfetto indicativo del verbo “vivere”, opera una continua stratificazione di ricordi e memorie. Diversi momenti collegati tra loro da assonanze formali o connessioni simboliche, calate in un buio teatrale che accentua gli aspetti onirici della visione. L’oscurità diventa dunque sinonimo di interiorità, con riferimenti al bianco e nero cinematografico dell’espressionismo tedesco, alla violenza drammatica delle luci e delle ombre di Caravaggio e alle visioni di Füssli, finestra aperta sulla parte irrazionale della mente umana.
Gian Luca Groppi espone due fotografie e due dittici della serie “Tributo all’Inespresso”, riferibile al 2014-15. Un progetto dedicato a letterati, artisti e pensatori che hanno fortemente influenzato il percorso dell’artista, nonostante la loro prematura scomparsa. Non un lavoro sul suicidio, ma la ricerca di nuove immagini per il presente e per il futuro. La fotografia corrisponde dunque ad una scenografia complessa, che si nutre del pensiero e della storia dei personaggi ritratti, da Ian Curtis ad Antonia Pozzi, da Sarah Kane ad Unica Zurn. Un tributo all’inespresso, alle opere in potenza che non vedranno mai la luce.
La mostra sarà visitabile fino al 31 maggio, da lunedì a venerdì (ore 10-12, oppure su appuntamento); sabato 6 e domenica 7 maggio (ore 16-18.30). Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 1715142, info@csart.it, www.csart.it.