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Gli 8 PUNTI di Aragona

24 Gen 2020, 9:16 | Attualità News Politica | Scritto da : Reporter

Gli 8 PUNTI di Aragona

Meno tasse e burocrazia per imprese e cittadini nel programma del candidato di FDI

Candidato al consiglio regionale è Alessandro Aragona, capolista per Fratelli d’Italia. 41 anni, laureato in scienze politiche, è specializzato in relazioni internazionali. Si occupa di piccola e media impresa per un gruppo bancario. Da 25 anni è residente in centro storico a Reggio, dove ha condotto battaglie a favore del commercio di vicinato, della valorizzazione delle tipicità e del mantenimento dell’architettura storica della nostra città.

Aragona, quali sono i punti salienti del suo programma?

Il mio programma si articola su otto punti che saranno le mie priorità una volta eletto. Meno tasse e burocrazia, la Regione deve essere più vicina a imprese e cittadini. Serve uno shock fiscale per rilanciare i nostri comparti produttivi, riducendo drasticamente l’imposizione regionale a partire dall’IRAP. Occorre intervenire il prima possibile sulle addizionali IRPEF, che sono le più alte d’Italia, e combattere contro le tasse che penalizzano i nostri distretti industriali, in primis la plastic tax.

Nel suo programma un’attenzione particolare è riservata all’Appennino e alle zone montane.

Siamo stati i primi a proporre un assessorato alla montagna, dobbiamo lavorare per rendere più attrattivo e competitivo l’Appennino perché lo spopolamento non è il destino al quale dobbiamo rassegnarci. Dobbiamo garantire i servizi primari, a partire dalla riapertura dei punti nascite, e andare a investire nella manutenzione di strade e sentieri, nella lotta al dissesto idrogeologico e nell’implementazione di opere necessarie al rilancio dell’economia locale, come l’invaso di Vetto. Un assessorato dedicato esclusivamente alle zone montane consentirebbe di affrontare tutte le problematiche in maniera sinergica.

Terre Reggiane e turismo. Qual è la sua proposta in merito?

A oggi Reggio Emilia non è valorizzata adeguatamente sul piano del turismo, manca una politica di marketing territoriale vera e propria. La Mediopadana è il nostro biglietto da visita, ma al momento non è altro che una cattedrale nel deserto, i cui collegamenti con il centro storico e la provincia sono totalmente inadeguati. La stazione AV essere ripensata valorizzando la sua ricettività, con la creazione di un brand “Reggio Emilia” che sia riconoscibile e da promuovere nei maggiori snodi infrastrutturali del Nord Italia. Bisogna inoltre risolvere le problematiche del centro storico reggiano, che a oggi vive una desertificazione preoccupante.

E come pensa di intervenire sui problemi del centro storico?

Il cuore di Reggio non è più sicuro come lo era un tempo, e i nostri commercianti – sempre più vessati dalle tasse – ne fanno quotidianamente le spese. Occorre un maggior presidio del territorio, con un piano di riorganizzazione delle forze dell’ordine che preveda più personale nelle strade e assunzione di organici.  Interi quartieri delle città emiliane sono in mano alla delinquenza, bisogna costruire task force dedicate alle nuove mafie, come quella nigeriana, valorizzando allo stesso tempo il ruolo dei nostri tutori dell’ordine, riservando loro un trattamento riservato per quanto riguarda le esigenze di locazione e utilizzo dei servizi pubblici. Un centro storico sicuro è un centro storico attrattivo.

Fratelli d’Italia è attenta alle politiche familiari, come pensa di agire una volta in regione?

Abbiamo elaborato una serie di incentivi alla natalità, dall’istituzione di mutui sociali e contratti agevolati per le utenze di base, agli asili nido gratuiti per tutti.

Le giovani coppie che decidono di metter su famiglia devono essere aiutate anche tramite forme di garanzia pubblica che ricalchino il modello già esistente per la piccola e media impresa.

Un giudizio sulla viabilità Reggiana e sulla sostenibilità ambientale.

A Reggio Emilia la viabilità è ormai al collasso, frutto di opere senza un progetto strategico e condiviso con i cittadini. Servono parcheggi, collegamenti infrastrutturali con la montagna, il potenziamento del servizio pubblico su strada e su rotaia, andando a completare le tangenziali assieme alle frazioni interessate. Aldilà dei proclami, le amministrazioni di sinistra non hanno mai smesso di consumare suolo e cementificare il territorio, noi invece ripartiremo dalla valorizzazione delle nostre tipicità e delle nostre agricolture, riqualificando l’esistente.


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