14 Feb 2020, 8:00 | Attualità Storia | Scritto da : Reporter
La festa di San Valentino è dedicata al santo originario della città di Terni, in Umbria, che fu un vescovo e martire cristiano vissuto tra il II e il III secolo d.C. (Terni, 176 circa – Roma, 14 febbraio 273). Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e poi anche dalla Chiesa anglicana, Valentino è considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.
Valentino nacque nell’antica città Terni, all’epoca chiamata, Interamna Nahars, nel 176 d.C., in una famiglia patrizia. Si convertì al cristianesimo e fu consacrato vescovo di Terni nel 197, a soli 21 anni. Fu oggetto di persecuzioni da parte delle autorità imperiali di Roma. Prima, l’imperatore Claudio II il Gotico lo invitò ad abiurare la propria fede religiosa, ma Valentino rifiutò e anzi tentò di convertire l’imperatore. Fu arrestato, tuttavia Claudio II gli concesse la grazia dall’esecuzione della pena capitale e lo affidò ad una famiglia nobile. Poi fu arrestato una seconda volta sotto l’imperatore Aureliano a causa del suo fervore religioso e della sua popolarità. Alcuni soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori Terni, lungo la via Flaminia, per flagellarlo, lontano dai suoi cittadini che avrebbero potuto insorgere in sua difesa. Le persecuzioni, tuttavia, non cambiarono il suo comportamento e la sua influenza nel convertire al cristianesimo le persone, fin al martirio. Secondo alcune fonti, Valentino, contro il volere delle autorità, avrebbe celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che era pagano. La cerimonia fu celebrata di fretta, perché la giovane era malata. Gli sposi morirono subito dopo essere stati benedetti da Valentino, che venne arrestato di nuovo e questa volta condannato a morte per ordine dell’imperatore Aureliano. Valentino fu decapitato il 14 febbraio del 273 d.C. all’età di 97 anni.
Nel 496 d.C. Papa Gelasio I proclamò Valentino santo e istituì la festa religiosa a lui dedicata. L’intento era anche quello di sostituire la precedente festa pagana dei Lupercalia con la celebrazione cristiana. I Lupercalia erano riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco, si celebravano il 15 febbraio e prevedevano festeggiamenti sfrenati in contrasto con la morale cristiana. Papa Gelasio I spostò la festa al giorno precedente, giorno della morte di San Valentino, facendolo diventare in qualche modo il protettore degli innamorati. La nuova festa fu poi diffusa dai benedettini, primi custodi della basilica dedicata al santo in Terni, attraverso i loro monasteri, prima in Italia e poi in Francia ed in Inghilterra.