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La “crociata” del CONTANTE: a chi giova veramente?

17 Feb 2022, 15:24 | News | Scritto da : Reporter

La “crociata” del CONTANTE: a chi giova veramente?

Altro che lotta all’evasione fiscale, la guerra al “cash” fa bene solo alle BANCHE

 

In Italia, nel 2021, sul totale della liquidità in circolazione appena il 7% è rappresentato da banconote e monete contro il 93% di moneta elettronica (bancomat, carte di credito, etc).

Eppure, da anni il Governo italiano ha aperto una vera e propria “crociata” contro il denaro contante. In nome, ci dicono, della lotta all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro sporco.

Ma davvero, eliminando dalla circolazione il cash, si risolverebbero questi due problemi?

 

CONTANTE O CARTA?

Facciamo un passo indietro e vediamo di capire la differenza nell’economia “reale” con l’utilizzo di banconote o bancomat/carte di credito.

Nel primo caso, facciamo esempio una banconota da 100 euro, un consumatore cede ad un commerciante lo stesso valore di 100 euro. Il “pezzo di carta” può girare all’infinito facendo guadagnare e lavorare milioni di persone. Il valore nominale della banconota, durante il suo girovagare, resta lo stesso.

Se invece il consumatore pagasse il commerciante con carta di credito tramite Pos, in realtà cederà solo 98 euro, in quanto 2 euro andranno in commissione al sistema bancario. Se poi il commerciante a sua volta decidesse di andare al ristorante pagando ancora con il Pos, il valore scenderà a 96 euro, mentre quello del sistema finanziario continuerà ad aumentare di commissione in commissione.

Dopo 50 passaggi (transazioni) le 100 euro in moneta elettronica saranno praticamente scomparse finendo totalmente nelle banche. In pratica, si toglie ricchezza all’economia reale immettendola nel sistema finanziario. Pensiamoci ogni volta che decidiamo se pagare con carta o contante.

 

UNA QUESTIONE DI LIBERTA’

L’ultima battaglia combattuta dai “crociati” riguarda la tassazione di chi preleva contato dallo sportello e gli sconti fiscali per chi utilizza il bancomat. La “trovata” arriva da Confindustria, i “ricconi” italiani che garantiscono linfa ai grandi potentati economico e finanziari. Che eliminando il contante si aiuti la lotta all’evasione fiscale è una barzelletta e lo si capisce dall’irrisorietà percentuale di banconote e monete rispetto al totale della liquidità in circolazione (il 7% a cui facevamo prima riferimento). Quali allora le vere ragioni di questa guerra? Sono essenzialmente due. La prima è che ogni transazione digitale in più costituisce un guadagna supplementare per il sistema bancario. La seconda riguarda il diritto alla “riservatezza”, un valore e una prerogativa di cui ci stiamo facendo, lentamente ma inesorabilmente, spogliare. E’ una questione di libertà, spendere e acquistare ciò che vogliamo (ovviamente nei limiti del lecito, s’intende) ha a che fare con la nostra libertà esteriore ed interiore. E’ un concetto basilare di diritto sui cui tutti, destra e sinistra, lavoratori autonomi e dipendenti, giovani e anziani, famiglie e single, dovremmo essere d’accordo. I soldi contanti hanno una funzione insostituibile in questo senso perché sono anomini, non tracciati. Un concetto che vale ancora di più in un’epoca di social e like che già sacrifica sull’altare del narcisismo una buona porzione di libertà e privacy. A godersi lo spettacolo ci sono sempre loro, i padroni del Vapore, il “Sistema”, il quale sa già fin troppo su di noi. A questo “Sistema” manca giusto l’ultimo tassello, il controllo minuto e contabilizzato delle nostre azioni e scelte individuali connesso alle “cose acquistabili”.

 

UNA CORSA ALL’INDIETRO

Sembra che il progresso della civiltà si sia fermato. Invece di progredire stiamo compiendo passi all’indietro, in una corsa alla regressione che sembra veloce ed inarrestabile. Troppe famiglie faticano ad arrivare a fine mese, troppo imprese chiudono i battenti, i disoccupati aumentano di pari passo con i furbetti. Spesso ci troviamo di fronte ad un bivio: me stesso o lo Stato? La risposta è una sola: dobbiamo scegliere noi stessi. Dobbiamo resistere e continuare a vivere con quel poco che abbiamo senza perdere la dignità e senza sacrificare altri diritti e libertà. La tassazione media su una persona fisica in Italia è del 45% (la seconda più alta in Europa), per le aziende si arriva ad un folle 70%. E’ uno dei motivi per cui le aziende congelano le assunzioni o, peggio, si trovano costrette a licenziare. E lo Stato cosa fa? Le tasse continuano ad aumentare, i prezzi dei prodotti di prima necessità aumentano, la casa è diventato un bene di lusso che pochi possono permettersi, la macchina costa come un figlio, la benzina sale, le visite mediche sono un terno al lotto e se non hai i soldi spesso un miraggio. Ma davvero qualcuno crede che eliminando il contante si faccia un favore ai cittadini?


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