3 Nov 2016, 16:36 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Ipocrisia italiota: fanfare e corone, ma risorse tagliate in nome dell’ideologia
Da alcuni anni ormai l’Italia ha scelto la strada del taglio drastico di risorse destinate alla difesa nazionale. Non se ne parla, non se ne legge, ma i numeri sono eloquenti e incontestabili. Ecco allora che suona oltre che retorica, anche un po’ beffarda la pomposa e ingessata manifestazione che il Comune di Reggio Emilia, sempre in prima linea sul fronte “pacifondaio”, organizza per la Festa delle Forze armate. Venerdì 4 novembre si celebra infatti anche a Reggio Emilia la Giornata dell’unità nazionale e delle Forze armate. Le commemorazioni in programma in città, che vedono la presenza del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, sono promosse da Comune e Provincia di Reggio Emilia, Prefettura, Comando Militare Esercito Emilia Romagna, Comitato Democratico Costituzionale e Comitato Coordinamento fra le Associazioni d’Arma e combattentistiche.
Alle ore 9.45, nella Basilica della Beata Vergine della Ghiara, si celebra la messa in suffragio ai caduti, al termine della quale, partendo da piazza Gioberti un corteo raggiunge piazza Martiri del 7 Luglio dove, alle ore 11, è prevista la deposizione di una corona al monumento ai Caduti della Resistenza e si portano gli onori ai gonfaloni e ai labari.
Dopo la lettura dei messaggi del presidente della Repubblica e del ministro della Difesa, il sindaco Luca vecchi, a nome degli enti locali, porterà il saluto alle Forze armate. La cerimonia si concluderà con la lettura di alcuni brani da parte di studenti.
Alle 12.15 il sindaco Vecchi si sposterà in via Largo degli Alpini, per l’inaugurazione della Casa Monumento del Mutilato, opera di grande pregio dell’architetto Sorgato, a seguito del ripristino dopo i lavori del post-terremoto.
Per l’occasione verrà scoperta una targa dedicata alle donne reggiane, in ricordo del loro contributo alla Nazione durante i due conflitti mondiali, in famiglia ,nei campi, nelle fabbriche e nella lotta di liberazione.
Targhe e retorica sì, risorse e finanziamenti no. Viva l’Italia!