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Le “spregiudicate” POLAROID di Nobuyoshi Araki

2 Mag 2017, 14:00 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Le “spregiudicate” POLAROID di Nobuyoshi Araki

Alla Galleria13 arriva la mostra dell’osannato fotografo giapponese

La “Galleria 13 – arte moderna e contemporanea” presenta dal 15 maggio al 18 giugno, nella sua sede espositiva in Via Roma 34/B, una selezione di 100 polaroids del più spregiudicato e osannato fotografo contemporaneo giapponese, Nobuyoshi Araki. La mostra si va ad inserire nel contesto del Festival di Fotografia Europea, arrivato ormai alla sua undicesima edizione.
L’utilizzo della tecnica dell’immagine immediata, Polaroid, rende le immagini fotografiche, che troverete qui raccolte, dei pezzi unici, al limite simili ma mai uguali. Si tratta degli scatti preparatori coi quali l’artista studia la luce, la posa, la situazione e il contesto, dove si lascia andare al divertimento e alla ridente spensieratezza del fare l’amore con la fotocamera. L’opera di Araki, complessa e inclassificabile, è frutto di un approccio esistenziale al mezzo fotografico; l’obbiettivo è il vero tramite con il reale, strumento attraverso il quale vivere, interrogare e consumare la propria esistenza. E in Araki la voracità esistenziale è davvero smodata e si traduce in un atto fotografico bulimico. L’alternarsi eterogeneo di stampe in bianco e nero e a colori, l’uso di formati sempre diversi, e processi di stampa che saturano i colori conferendo una presenza iperrealista al soggetto, enfatizzano la grande libertà del fotografo nei confronti delle questioni tecniche e stilistiche. Eppure, malgrado l’eterogeneità delle scelte formali, le sue immagini rimangono inconfondibili; una fotografia di Araki è pressoché immediatamente identificabile.
La macchina fotografica è per Araki un’estensione del corpo, un organo vitale attraverso il quale egli entra in contatto con il mondo e stabilisce relazioni con le persone, attraverso cui sente ed esprime emozioni, vive i momenti di gioia e metabolizza i dolori della vita.
In esposizione polaroids che rappresentano quattro dei temi più amati da Araki: Kimbaku, la tradizionale legatura giapponese che negli anni ha assunto usi e connotazioni erotiche; i Nudi di giovani donne che porgono con naturalezza il proprio corpo alla fotocamera; i Cieli, scattati quasi sempre dal terrazzo di casa, popolato da lucertole di plastica e Gozilla; i Fiori, dalie, camelie, orchidee e fiori di ogni specie, colti nel momento di massimo splendore, un attimo prima di appassire, come a ricordare che dolore e sofferenza sono parte integrante della vita, quanto la bellezza, l’eros e l’amore.
Una piccola sezione della mostra è dedicata invece alle fotografie più famose di Araki in cui è ritratta la sua musa, la danzatrice modella Kaori. Sono fotografie frutto di un accurato studio e preparazione del set di posa, delle luci, della composizione.


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