12 Feb 2016, 16:35 | Attualità News | Scritto da : webrep

Domenica 14 febbraio alla Panizzi la presentazione del primo romanzo di Elisabetta Paroli
Domenica 14 febbraio alle 11, alla Biblioteca Panizzi di Reggio, è in programma la presentazione del libro “La natura lenta dei tuoi sospiri”, opera prima della scrittrice di Villa Minozzo Elisabetta Paroli. Moglie e madre a tempo pieno, la Paroli ha vissuto in montagna tutti i suoi trentatre anni, sviluppando un amore smisurato per la sua terra, l’Appennino Tosco Emiliano e la natura in genere. L’amore per la lettura e la scrittura creativa l’ha portata a cimentarsi nella stesura del suo primo romanzo.
Paroli, com’è nato questo libro?
“Dal bisogno di scrivere, neanche troppo cosciente, come se questa cosa mi covasse dentro da una vita, ed è avvenuto tutto naturalmente. Il racconto ha cominciato a prendere vita in maniera autonoma senza quasi che me ne rendessi conto, ha iniziato a camminare con le proprie gambe sul foglio, come gi stessi protagonisti. Mi stuzzicava l’idea, poi, di far esprimere ai quattro protagonisti i propri pensieri in un capitolo dedicato ad ognuno di loro di volta in volta, eviscerando la loro complessa psicologia. Mi ha dato l’opportunità di addentrarmi al meglio nella storia, di vivacizzare un po’ la trama e di poter incuriosire il lettore facendolo immedesimare appieno”.
Tra le pagine spicca il profondo legame con la sua montagna.
“Amo questa terra in maniera viscerale, non vivrei mai in nessun altro posto. Amo le estati stellate e gli inverni nevosi, le primavere verdi e fiorite, gli autunni brillanti di pioggia e foglie colorate, la pace e l’intimità e la malinconica dolcezza di questi posti. E gli abitanti, che sfidano la vita e il destino e cocciutamente continuano a popolare queste montagne decisamente suggestive, ma anche tanto scomode. Piccoli e grandi eroi moderni”.
Quali sono i suoi riferimenti letterari?
“Posso tranquillamente affermare che il mio scrittore preferito è Andrea De Carlo, di cui apprezzo lo stile letterario, poi Paulo Coelho e Alessandro Baricco.
Cosa chiede ai suoi lettori?
“Di provare ad immaginarsi davvero lì, in quel paesino incantato, come se fossero uno dei protagonisti. Non so cosa potrebbero chiedermi; la mia massima aspirazione sarebbe che mi chiedessero di scrivere ancora. E allora lì saprei di aver raggiunto il mio obiettivo”.
Come sta vivendo questa esperienza editoriale?
“Un’esperienza ricca di emozioni, incontri, soddisfazioni personali. Non posso che essere estremamente grata a Linee Infinite e all’editore Simone Draghetti per aver scommesso su di me”.