10 Lug 2017, 14:00 | Attualità Spettacoli | Scritto da : Reporter
Vasco batte Ligabue non solo sul palco: da oltre Secchia un “modello” da copiare
Il giorno dopo è ancora più bello. Perché la sensazione è che con Modena Park abbiano vinto davvero tutti. A cominciare dal Blasco, ovviamente, che per quattro ore ha cantato e saltato come un ragazzino sul mega palco allestito in parco Ferrari. Sorprende sempre come a 65 anni suonati, il rocker di Zocca non rinunci a toccare le note più acute delle sue canzoni. Il concerto è stato qualcosa di epico, con una scaletta che ha toccato alcune “chicche” come “Il tempo crea eroi”, canzone manifesto mai eseguita prima dal vivo. Ma brividi ed emozioni hanno regalato anche la versione riarrangiata di “Anima Fragile” o la sempre splendida “Stupendo”. Sul palco poi si sono ritrovato vecchi amici come Gaetano Curreri, Andrea Braido e Maurizio Solieri. Ha vinto Vasco, anzi ha stravinto. Lo stesso “nemico” Ligabue ha dovuto riconoscerlo con un tweet che sa tanto di resa (a proposito, ma non ci sono più le riprese del film?). Con Vasco Rossi ha vinto anche la città di Modena.
Una città che l’amministrazione comunale modenese ha saputo coinvolgere fin dalle prime battute con i commercianti che hanno aderito con entusiasmo alle sollecitazioni del progetto e i cittadini che, con un’apertura di credito evidentemente giustificata dalla fiducia nei confronti degli amministratori, hanno pazientemente sopportato gli inevitabili disagi senza montare polemiche o proteste. Insomma, tutto il contrario di quanto accade quando a Reggio, in particolare al Campovolo, si accendono gli amplificatori.
Il sindaco di Modena Muzzarelli può andare ben fiero di un’organizzazione che, grazie alla mondovisione del programma di Raiuno, è stata ammirata in mezza Europa per efficienza e sicurezza. “Ciao, alla prossima!”, il saluto finale di Vasco fa ben sperare: che ci sia già in cantiere un Modena Park nel 2018?
