23 Nov 2019, 13:46 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

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L’Associazione Villa Sistemi Reggiana presenta, dal 23 novembre al 21 dicembre, presso la sede di Sistemi Reggio Emilia (via Montagnani Marelli 18, Gavassa), “OfficinARS – Tra Naufragi e Voli”, esposizione collettiva con opere di Alessandra Calò, Giacomo Modolo, Silvia Paci, Ersilia Sarrecchia, Angela Viola, vincitori dell’omonimo concorso.
Giunto alla quinta edizione, il Premio OfficinARS trae spunto dalla storia dell’edificio che lo ospita – scuola ottocentesca rivolta a giovani bisognose – per promuovere i giovani artisti che operano sul territorio nazionale. L’attività di Villa Sistemi Reggiana tende inoltre a stabilire un legame tra arte e solidarietà, sostenendo un’associazione che gestisce un orfanotrofio a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo.
La mostra “OfficinARS – Tra Naufragi e Voli” è l’esito di un concorso ad accesso gratuito al quale hanno partecipato artisti di età compresa tra i 20 e i 45 anni. Una giuria professionale, composta da Francesca Baboni (critico d’arte, curatrice), Daniele De Luigi (curatore di fotografia e arte contemporanea) e Francesco Criscuolo (Villa Sistemi Reggiana), ha selezionato i cinque vincitori, le cui opere saranno inserite nel catalogo annuale di Villa Sistemi Reggiana.
Criterio di valutazione, oltre alla qualità della ricerca, è stata l’aderenza al tema “Tra Naufragi e Voi”. “La fantasia – spiega infatti Maria-Teresa Crispo, presidente di Villa Sistemi Reggiana – è un porto cui approda l’animo umano per travalicare il contingente, per oltrepassare la realtà, per prefigurare orizzonti ignoti e invalicabili. Un universo parallelo, metafisico, immateriale, ma che acquista criteri di necessità, ai fini della stessa sopravvivenza. Non un traguardo, né una meta, ma uno spazio senza confini né limiti, ove arrendersi ad un flusso di coscienza senza vincoli e senza freni. Di per sé la fantasia schiude le porte all’immaginazione, al sogno e in quanto tale non preclude la possibilità di un fine, che non abbia fine…»”