31 Mar 2023, 12:03 | News | Scritto da : Reporter
A Palazzo Sartoretti una mostra con le opere dell’artista cadelboschese
Acrilici su tela, collage, disegni, sculture e vetri che raccontano paesaggi, volti, miti, animali. L’arte di Nani Tedeschi è protagonista a Palazzo Sartoretti di Reggiolo. Fino al 9 luglio la mostra “Poesia” propone un percorso espositivo di circa 70 opere che descrivono il mondo di Nani Tedeschi, artista dalla personalità estroversa e poliedrica. La mostra, a cura di Federica Merighi, è resa possibile grazie all’importante donazione al “Museo tra le mura” di numerose opere di Tedeschi da parte del reggiolese Vilmo Rossetti.
“Nani Tedeschi – spiega la curatrice Federica Merighi – disegna poesie, o meglio, scrive poesie con il disegno, il collage, la pittura e l’incisione. Non è facile definire se scriva opere d’arte o se disegni opere letterarie. L’esposizione procede per temi ma anche per accostamenti di colori, immagini, forme e sensazioni. Dalle ‘fratture’ ai grandi collages ‘iconici’ degli anni Settanta, che combinano pittura e oggetti tratti dalla quotidianità; dagli omaggi a Caravaggio, Dürer, Friedrich e Rembrandt alle opere dedicate al Grande Fiume, a testimonianza dell’amore dell’artista per il Po e per gli uomini e gli animali, come gli aironi, che lo abitano. Fino ad arrivare ai collages su tela dove la forza del colore si incontra con l’immagine creando composizioni tra la fantasia e il sogno e ai collages fatti semplicemente di strisce di carta colorata dove l’eleganza dell’essenziale esplode”.
Nani Tedeschi non è stato solo un’artista ma anche un “promotore artistico”. Negli anni ’70 a Reggiolo, si creò un sodalizio di artisti e uomini di cultura che promuovevano eventi intellettuali di grande rilevanza. Con e grazie ai reggiolesi Émile Gilioli, Nino Za e Carlo Santachiara si discuteva d’arte, si organizzavano incontri con il pubblico, si realizzavano mostre di grande interesse e si istituì un premio di pittura e uno di poesia, in un clima culturale di notevole spessore.
LA BIOGRAFIA
Nani Tedeschi, nato a Cadelbosco di Sopra il 5 settembre 1938, è stato un pittore, disegnatore e incisore italiano. Laureatosi in medicina a Parma, nel 1965 si trasferisce in Sardegna dove esercita la professione di medico, senza abbandonare l’originaria passione per il disegno e per la pittura, a cui dedica tutto il proprio tempo libero. Colpito dai colori e dalla luce del Mediterraneo espone per la prima volta nel 1966, presso la Galleria 23 di Sassari.
Grazie a numerosi viaggi, conosce e diventa amico di diversi artisti e scrittori, tra i quali: Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Salvatore Quasimodo, Emilio Scanavino, Mario Sironi, Francesco Trombadori e Walter Piacesi, grazie al quale apprende le tecniche dell’incisione. Amicizie e conoscenze che durano, lo sostengono, lo incoraggiano e lo stimolano.
Lavoratore instancabile, ispirato dai temi più diversi, Tedeschi inizialmente collabora come grafico a numerose riviste e ad importanti quotidiani mentre nel 1965 inizia una serie di collages caratterizzati da forti contrasti di colore. Nel 1972 partecipa alla 36ª Biennale di Venezia e da lì inizia un’ascesa che lo porterà ad abbandonare la professione di medico per dedicarsi esclusivamente all’attività di disegnatore e di pittore.
Gli vengono dedicate innumerevoli mostre personali e partecipa ad altrettante mostre collettive nelle gallerie e nei centri espositivi più famosi di molte città nazionali ed internazionali, come: il Castello Sforzesco di Milano, la Galleria d’Arte Moderna di Modena, Palazzo Braschi a Roma, Palazzo dei Diamanti a Ferrara, Palazzo Ducale a Mantova oppure a New York, Tokyo e San Paolo in Brasile.
Nella sua intensa attività artistica, Tedeschi è stato incisore, pittore, scultore di ceramica e vetro, disegnatore (ha rappresentato, tra le tante, le opere di Cervantes e Collodi) e ha realizzato innumerevoli cartoline e più di duecentocinquanta manifesti pubblici, collaborando al Corriere della Sera, al Giornale Nuovo, al Sole 24 Ore e alla RAI.
Dopo aver vissuto a Cadelbosco di Sopra, nel 1993 si trasferisce a Pratofontana, in un vecchio casale di campagna recuperato grazie alla volontà dell’inseparabile moglie Manuela, un luogo sicuro, immerso nel verde dei campi e avvolto dall’atmosfera lenta e soffusa della Bassa, dove la fantasia dell’artista poteva esprimersi liberamente.
Personalità estroversa e poliedrica, Nani Tedeschi si è spento nel 2017, all’età di 78 anni.