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Omaggio al pittore Gino Severini

29 Gen 2016, 14:30 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : webrep

Omaggio al pittore Gino Severini

In arrivo alla Fondazione Magnani Rocca un omaggio al grande artista del secolo scorso

Dal Divisionismo al Futurismo, dal Cubismo al Classicismo. Le stagioni creative di Gino Severini alla Villa dei Capolavori di Mamiano (PR) in 100 opere, di cui 25 inedite in Italia. La mostra presso la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) dal 19 marzo al 3 luglio 2016, a cura di Daniela Fonti e Stefano Roffi, intende celebrare l’intera attività di Gino Severini – allievo di Giacomo Balla, al quale la Fondazione ha recentemente dedicato una mostra di grande successo – non concentrandosi esclusivamente sul suo periodo di adesione al Futurismo e al Cubismo, cui sarebbero seguite, secondo alcune interpretazioni della critica, fasi interessanti ma non capitali per il linguaggio artistico del secolo XX; è infatti maturata la consapevolezza che il percorso artistico del pittore cortonese rappresenta fino alla fine, proprio nella sua articolazione e nella sua inquieta ricerca di “perfezione nella contemporaneità”, una perfetta parabola di protagonista del Novecento, attratto prima dalle rotture linguistiche dell’avanguardia e successivamente concentrato sulla ricerca di un equilibrio armonico, di ispirazione classica ma non vuotamente classicista, che caratterizzerà ogni successiva stagione, da quella, più rigorosa della misura aurea negli anni Venti e Trenta a quella pittoricamente più libera ed estroversa degli anni Quaranta, alle riprese neocubiste e neofuturiste dei Cinquanta e Sessanta. L’esposizione prende spunto dalla presenza di due importanti opere di Severini nella collezione permanente della Fondazione Magnani Rocca: la Danseuse articulée del 1915, capolavoro futurista, e la matissiana Natura morta con strumenti musicali, della prima metà degli anni quaranta, volute dal fondatore Luigi Magnani per il proprio tempio dell’Arte. Accanto a queste, vengono esposte circa cento opere, fra dipinti e lavori su carta di dimensioni importanti, fra cui alcuni studi preparatori che integrano significativamente la sequenza delle opere su tela o tavola. Sono ben venticinque le opere inedite, frutto di recenti scoperte, o mai esposte in Italia. La pittura di Severini, pur nelle sue diverse stagioni espressive, contraddistinte nella maturità da varie riprese di tematiche affrontate nella giovinezza, è caratterizzata da una sostanziale fedeltà ad alcuni soggetti, che emergono nei suoi esordi e che – variamente declinati nelle epoche dello sperimentalismo linguistico dell’avanguardia o nelle riprese del naturalismo – definiscono la personalità della sua creazione artistica. Un’esposizione tematica, dunque, articolata non in successione cronologica ma nella rivisitazione del tema centrale delle varie Sale che, affrontato in chiave prima divisionista, poi futurista e cubista, non cessa di essere un agente operativo anche nei decenni della maturità. Alcuni temi – che sono, significativamente, quelli caratteristici del Novecento pittorico italiano, sia sperimentalista che “classico” – sono stati così individuati: