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Per l’ONU il Parmigiano Reggiano è “nocivo” come il fumo

24 Lug 2018, 10:28 | Attualità | Scritto da : Alice Ravazzini

Per l’ONU il Parmigiano Reggiano è “nocivo” come il fumo

Clamoroso attacco contro il “re dei formaggi”. Insorgono istituzioni e associazioni di categoria

 

Reggio e l’Emilia contro il Resto del Mondo. E’ lo scenario aperto da una clamorosa delibera delle Nazioni Unite, dal titolo “Time to Deliver”, che su indicazione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) verrà messa in votazione il prossimo mese di settembre.

Al suo interno, infatti, il documento elenca tra i cibi nocivi anche il Parmigiano Reggiano, oltre ad altre eccellenze tipiche come il Prosciutto di Parma e l’olio extravergine d’oliva.

Il rischio è che nell’etichetta di accompagnamento a questi prodotti nei supermercati di tutto il mondo venga apposta l’etichetta di “avviso” sui possibili danni alla salute con immaginabili disastrose conseguenze per il nostro tessuto economico-produttivo che ha nell’agro-alimentare uno dei settori di punta.

Nel documento si accenna infatti a sistemi di “etichetta a semaforo”, sugli alimenti che contengono zuccheri, sale e grassi saturi.

“All’Onu sono matti”, l’inequivocabile commento del vice premier Matteo Salvini.

Anche Coldiretti prende posizione. “Alle Nazioni Unite si cerca di affermare un modello fuorviante, discriminatorio e incompleto — dichiara il presidente Roberto Moncalvo — che finisce per escludere dalla dieta cibi sani e naturali, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”.

“Il meglio della dieta mediterranea potrebbe finire in fuorigioco”, rincara il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. Il timore, per la Regione Emilia Romagna, è che nella terza riunione sulle malattie non trasmissibili, vengano introdotte proposte di nuove tassazioni o di marchiare con immagini choc – come è stato ventilato – i prodotti alimentari con gli ingredienti sotto accusa. E che tra questi ultimi rientrino anche quelli espunti: i grassi trans industriali, come margarina e burro chiarificato, sono spesso presenti in snack, prodotti da forno e fritti, usati per la loro vita media più lunga. Per non parlare degli zuccheri. Se così fosse, si punterebbe il dito contro davvero molte pregiate Dop italiane e dell’Emilia-Romagna.


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