21 Apr 2017, 17:34 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Al Teatro Piccolo di via Massenet l’opera tratta dal romanzo di Vitali
Dopo il debutto al Festivaletteratura di Mantova, i successi riscossi a Roma, Teatro Brancaccino e Teatro Cometa Off, tra la critica e in diverse repliche nel Nord Italia, lo spettacolo “Pianoforte vendesi”, tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Vitali, edito da Garzanti, arriva al Teatro Piccolo Orologio sabato 22 aprile alle ore 21.
Una coproduzione Fondazione Aida e ARS Creazione e Spettacolo, con Adriano Evangelisti, musiche originali di Patrizio Maria D’Artista e la regia di Raffaele Latagliata, che ha lavorato in collaborazione con Andrea Vitali nella trasposizione drammaturgica del romanzo.
Considerato da “Saltinaria.it” uno degli spettacoli più belli del 2016, lo spettacolo è ambientato durante la notte dell’Epifania, sera di festa a Bellano, sul Lago di Como. Dal treno scende «il Pianista» – così chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate – ladro di professione. Piove, fa freddo. Perlustrando le contrade il Pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: «Pianoforte vendesi». Incuriosito decide di entrare… Pianoforte vendesi è la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni: il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte. I gesti che si troverà a compiere rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanità. Sullo sfondo, in una dimensione quasi di mistero c’è un’intera collettività, un paese sospeso – per una notte – fra legalità e illegalità, fra lecito e illecito, fra comandamento etico e abitudine. I personaggi sono molti, dalla vecchina amante della musica Gioietta Ribaldi alla spiritata moglie del calzolaio ubriaco, sino al classico maresciallo dei carabinieri dall’accento meridionale (e all’altrettanto divertente brigadiere). Tutto l’impianto è affidato al camaleontico Adriano Evangelisti che, senza cambiarsi d’animo o usare un accessorio, dimostra di avere piena padronanza del palcoscenico e di poter entrare ora in un personaggio ora nell’altro senza incertezze. A creare questa atmosfera magica e quasi onirica contribuiscono i giochi di luci, o meglio dire di buio, fra cui la emblematica scena delle mani illuminate che suonano il piano, immerse nel buio. In un racconto di pianoforti e pianisti non potevano che avere un posto d’onore le musiche composte appositamente da Patrizio Maria D’Artista, produttore artistico, compositore e arrangiatore che ha già firmato la colonna sonora di diverse opere teatrali e televisive.