16 Ott 2015, 14:10 | Attualità News | Scritto da : webrep
Nelle ore di punta non ci si muove più. E la colpa non è solo del traffico
Lentamente si muove. Parafrasando una celebre poesia di Neruda, si potrebbe così sintetizzare il traffico cittadino, in particolare negli orari di punta. Diciamolo: tra sensi unici piazzati ormai in tutte le strade laterali delle grandi arterie (quello che un tempo consentivano in modo naturale di bypassare eventuali ingorghi), piste ciclo-pedonali simili più alle highway americane che non a corsie di passaggio per le biciclette, lavori perennemente in corso, le strade di Reggio sono diventate una “prigione” di asfalto dalla quale diventa difficile evadere. Il ritorno dalle ferie e la riapertura delle scuole hanno riacutizzato il problema. In particolare ci sono alcuni punti della città dove diventa difficile riuscire a districarsi in meno di mezz’ora. Quali? Per esempio la rotatoria dell’Orologio dove tra le 8 e le 9 il serpentone d’auto arriva ad intasare anche le rotonde vicine. Oppure la vecchia Strada statale 63 per chi scende dall’Appennino in direzione Rivalta. O, ancora, il tratto di via Benedetto Croce tra la chiesa di Sant’Anselmo e la rotatoria di via Che Guevara. E tanti altri ancora che diventa quasi impossibile elencare in modo esaustivo. Strano, visto che si parla di crisi del mercato automobilistico, ma la sensazione è che le strade reggiane siano diventate più trafficate. E anche pericolose. E’ un paradosso, ma fino a un certo punto, che il pericolo sia aumentato in parallelo alla realizzazione di rotatorie e piste ciclabili. Ci sono ancora incroci e semafori dove, per chi svolta a destra, è quasi impossibile riuscire a scorgere in tempo l’arrivo di biciclette spesso ad elevata velocità. Un effetto psicologico indotto dalle politiche di mobilità che, incentivando l’uso della bicicletta, anche con l’utilizzo di strumenti inutili come come il “conta-bici” di viale Simonazzi, porta i ciclisti a sentirsi sempre sicuri. Quando invece, basta una svolta a destra di un auto per causare un sinistro, anche in centro. Attenzione quindi e occhi ben aperti. Le strade di Reggio sono lente, ma non per questo più sicure.