11 Dic 2020, 8:17 | Attualità Casa News | Scritto da : Reporter
Il fiore “simbolo” delle feste colora e profuma le abitazioni.
L’albero, il presepe, i regali, il cenone. Ma anche la stella di Natale fa parte a tutti gli effetti della simbologia che accompagna le feste degli italiani, e non solo. Conosciuta come “Poinsettia pulcherrima”, famiglia delle “Euphorbiaceae”, oggi è stata riclassificata come “Euphorbia pulcherrima”.
Il colore intenso è la cifra che accomuna tutte le varietà di Stella di Natale perché attirare l’attenzione e creare un’atmosfera di festa è quanto da sempre si richiede a questa pianta. Come per tutte le Euphorbiaceae, se uno stelo si spezza colerà all’esterno un lattice bianco irritante. Nel caso lavatevi le mani e non sfregatevi gli occhi. Questo succede perché le piante in vendita sono ancora giovani, con rami verdi. Con il tempo i rami diventano legnosi di colore nocciola chiaro, senza lattice.
I fiori, piccoli e gialli, detti “ciazi”, non devono essere confusi con le brattee colorate che rappresentano la vera attrattiva della pianta. Le brattee possono avere forma diversa da quella delle foglie e si colorano nei nostri climi solo se sottoposte a una quantità forzata di ore di buio totale. È per questa ragione che le piante che sopravvivono da un anno all’altro, quasi mai tornano a colorarsi. La produzione vivaistica spinge sempre più a portare festa dentro casa con la Stella di Natale in colori diversi dal classico rosso.
Rinnovarsi serve anche a conquistare quella fascia di pubblico che cerca colori diversi perché vuole cambiare o perché il rosso non rientra nei propri gusti, non si intona con la casa, o non è in linea con lo “stile” scelto per l’anno.