25 Ott 2017, 20:00 | Animali Cani News REanimali | Scritto da : Reporter

Una lettera-provocazione sull’abuso dei “social” quando ci si imbatte in situazioni di emergenza
Riceviamo e pubblichiamo da Elena di Gattopoli un’interessante (e provocatoria) lettera che pone all’attenzione di tutti, soprattutto i “non-volontari” un tema molto importante: le buone pratiche da seguire quando ci si imbatte in un animale in difficoltà. E’ giusto perdere tempo per scattare la foto da pubblicare sui social? O non sarebbe forse meglio intervenire prima di tutto con le cure del caso?
“Questa lettera è per tutti i NON-volontari. Se sulla vostra strada incontrate un animale in difficoltà (ferito, malato, palesemente perso, troppo piccolo o troppo vecchio) NON SERVE A NULLA fotografarlo e postarlo con il solito post.
C’è solo una cosa da fare: aiutarlo, perché sta male.
Fare foto in quei momenti non serve a nulla. Anzi, fare una cosa del genere è da stupidi.
Perche? Perché nel tempo in cui fate la foto si sarebbe probabilmente potuto mettere al sicuro
l’animale.
C’è poi un’altra cosa che viene spesso detta nei post: “Mica dovrò spendere centinaia di euro per un animale che non è neanche mio!”
Posto che se non è vostro non è nemmeno della volontaria che avete evocato con il vostro post.
Posto che la suddetta volontaria ci metterebbe fino all’ultimo cent del suo stipendio pur di vederlo guarito.
Detto tutto ciò, esistono i canili e i gattili, di solito aperti buona parte della mattinata, a cui rivolgersi. E in ogni caso chiamando i numeri del Soccorso si verrà indirizzati alla struttura di riferimento. E non si spenderà un centesimo.
Bisogna perdere del tempo?
Ebbene sì. Mezz’ora? Un’ora? Tre ore? Dipende dal caso. Ma davvero un’ora del vostro prezioso tempo vale una vita?
E voi cosa credete che faccia la volontaria a cui chiedete aiuto?
Lo sapete che anche lei ha un lavoro? Una vita? Una famiglia? Una casa? Degli hobbies (che non necessariamente devono essere gli animali)?
Lo sapete che mentre scorre gli appelli su Facebook difficilmente sarà sul divano a grattarsi la pancia? Più probabilmente con l’altra mano starà stirando. O spingendo il carrello della spesa. O spingendo il suo bambino sull’altalena, al parco. O sarà a bere una birra con gli amici. Oppure sarà al lavoro, alla macchinetta del caffè, nei suoi 10 minuti di pausa.
Ma lei reputerà che lo stiro possa aspettare, che il bambino la potrà seguire al recupero dell’animale (e che bella lezione di vita che sarà), che gli amici capiranno, li vedrà la prossima settimana. Oppure partirà in pausa pranzo, o all’uscita dal lavoro. Come potreste fare voi, come potrebbe fare chiunque.
E credetemi. Come si sta bene dopo non lo si può nemmeno immaginare. Perché avrete salvato una vita. UNA VITA. Sarete esattamente come quegli eroi che si vedono in televisione. TUTTI possiamo essere eroi.
Quindi fatemi un favore. Mettete giù quel dannato telefonino e rendetevi DAVVERO UTILE. Allungate una mano. Salvategli la vita.”
Elena(una volontaria Gattopoli)