26 Feb 2017, 19:00 | Attualità News | Scritto da : Reporter
Un autotreno carico di fieno ha lasciato la montagna reggiana per raggiungere le Marche. Ancora solidarietà dagli agricoltori della nostra montagna verso i colleghi più sfortunati del centro Italia. Il viaggio è avvenuto nei giorni scorsi, a segnalare la necessità di fieno di due aziende agricole nel comune di Amandola (in provincia di Fermo) che hanno perduto il proprio fieno a causa delle forti nevicate del gennaio scorso, è stata la Cia di Ascoli Piceno e Fermo, alla consorella di Reggio Emilia, che tramite la struttura zonale della montagna diretta da Claudio Gaspari ha potuto soddisfare la richiesta, grazie alla generosità di diverse aziende associate e non alla Confederazione di Castelnovo né Monti: Azienda agr. Lina di Campani Pierpaolo, Azienda agr. Campani Roberto, Comastri Orfeo e Pierpaolo società semplice, Az. Agr. Corti Giancarlo, Az. Agr. Giovanelli Simone, Az. Agr. Maioli Gianni. Per il trasporto hanno contribuito Romei autotrasporti, Carpenteria CS di Capanni Stefano, Ettore Giampellegrini, Latteria sociale Cagnola, Maverick Pub. 32 balloni sono stati offerti dalle aziende suddette e caricati sull’autotreno. “Gli agricoltori italiani si contraddistinguono per la loro natura solidale. Chi lavora nei campi conosce perfettamente la fatica e la durezza necessaria per ottenere dei risultati. Per questo la Cia sostiene e promuove iniziative a sostegno delle aziende agricole colpite dalle continue scosse di terremoto. Una situazione complicata dall’ondata eccezionale di gelo e neve del gennaio appena trascorso. Le nostre azioni hanno il duplice fine di contribuire alla ricostruzione e alla ripresa dell’economia di queste aree a forte vocazione rurale, duramente provate dopo cinque mesi in balia della natura, e permettere così anche un rapido ritorno alla normalità”. Lo ha scritto in una lettera il presidente provinciale Cia Antenore Cervi agli agricoltori che hanno donato il proprio fieno: “Ci pare che il Tuo gesto – fornire foraggio ad allevatori delle zone terremotate – rientri pienamente in questo spirito, che rappresenta il meglio del modo di essere degli agricoltori e ne segnala la natura profondamente solidale”.