22 Giu 2018, 18:00 | Attualità | Scritto da : Alice Ravazzini

Tra cordoli improvvisi e tratti in sterrato, messa a repentaglio la sicurezza dei ciclisti
Il Comune di Reggio è solito gonfiarsi il petto ogni volta che a livello nazionale vengono pubblicati i dati relativi alla “ciclabilità” delle città italiane. Spesso Reggio Emilia si colloca ai vertici di queste speciali classifiche per quanto riguarda il totale dei chilometri di piste ciclabili presenti sul territorio. Peccato che queste classifiche vadano quasi sempre ad analizzare il dato “quantitativo” e non “qualitativo”. Perché in quel caso, probabilmente, Reggio perderebbe diverse posizioni. Soprattutto sul fronte delicato e prioritario della sicurezza. Sono numerose infatti le situazioni di potenziale, ma a volte anche reale, pericolo. Da un nostro lettore ci arrivano queste eloquenti immagini che testimoniano la illogica situazione della ciclabile che costeggia via Luxemburg in zona Pappagnocca/Rosta Nuova. Al di là dell’incuria di erbe ed erbacce, quello che ha già mietuto più di una vittima è il dislivello tra pista in asfalto e tratti in sterrato, spesso intervallati da cordoli non segnalati e non visibili alti fino a dieci centimetri. In pratica un ciclista rischia di ritrovarsi improvvisamente catapultato dalla pista alla ghiaia costretto a slalomeggiare tra i numerosi tombini presenti. Insomma, una ciclabile che anziché agevolare, complica la vita dei ciclisti. Un’altra segnalazione ci porta invece alla zona di Canalina dove la pista ciclabile che costeggia via Rivoluzione d’Ottobre, nei pressi della Biblioteca comunale di San Pellegrino, presenta un attraversamento stradale con tanto di strisce che però è pericoloso perché “coperto” letteralmente da grandi siepi ed arbusti che rendono i ciclisti in transito invisibili agli automobilisti.